Schermi Resistenti

Più che al puro mercato, la resistenza a cui fa riferimento il titolo di questa sezione è quella alle convenzioni sceniche e, sopratutto, al rapporto convenzionale tra spettatore/fruitore cinematografico e film. Abbiamo deciso di dedicare uno spazio, nella nostra galassia di riflessioni, a tutti quei progetti video e cinematografici che, semplicemente, si sviluppano in quel territorio di confine che finisce per rigettare tutte le convenzioni classiche del linguaggio cinematografico e del rapporto che si organizza tra opera e fruitore. Qui si raccoglieranno riflessioni su questo cinema di confine e sui suoi prodotti, sulla videoarte, sul cinema of slowness, su quel cinema che rifiuta il racconto, il pathos fine a sé stesso, l’empatia di stampo tradizionale con lo spettatore. L’obiettivo è quello di aprire a chi legge uno spiraglio su una realtà altrimenti a lui sconosciuta e che, forse cosa ben peggiore, egli rischia di rifiutare senza pensarci due volte, proprio perché non in possesso degli strumenti più utili per interpretare le opere afferenti a questo contesto. La speranza è che grazie alle nostre riflessioni egli possa, piuttosto, confrontarsi con questa realtà sapendo di poter leggere con certezza ciò a cui si ritrova di fronte.